PROCESSI PER LA PRODUZIONE DI FERTILIZZANTI


Il settore dei fertilizzanti può essere ricondotto a due aree principali. La prima area è quella delle cosiddette “commodities”. Fanno parte di questa famiglia i prodotti sintetizzati a partire dal metano (produzione di ammoniaca, urea, acido nitrico e nitrato ammonico), dall’acido solforico e dalle rocce fosfatiche, eventualmente combinati con sali di potassio. I fertilizzanti ottenuti, siano semplici o composti, possono derivare sia da un processo di sintesi che di miscelazione, secondo la tecnologia applicata. La seconda area è quella delle “specialties”. Si tratta di prodotti a comportamento altamente differenziato tra loro, necessitano di tecnologie più sofisticate e all’avanguardia, e di strutture più snelle in grado di adattarsi al meglio alle richieste del mercato. Le pompe centrifughe CDR più utilizzate nel settore della produzione di fertilizzanti sono la UTS, la UTN, la XTN, la XTS e la UCL.

Le pompe UTS sono realizzate in acciaio inox AISI 316, studiate per applicazioni in continuo H24. Assicurano esecuzioni ad alte e basse temperature, coprendo un range da - 100 a 300 gradi grazie a diverse configurazioni. I piedi di appoggio sono realizzati in fusione integrale in modo da garantire la massima resistenza ai carichi delle connessioni ed un ottimale allineamento pompa-motore.

Le UTN sono pompe di processo dedicate ai servizi in continuo, particolarmente indicate sono le versioni in PFA per la compatibilità chimica con i fluidi utilizzati per la produzione di fertilizzanti.

Le nuove pompe centrifughe XTS e XTN sono state progettate per il pompaggio di liquidi con solidi in sospensione, eventualità che si verifica proprio nella produzione di fertilizzanti (slurry). Il grande vantaggio è caratterizzato dall'emissione zero caratteristica delle pompe centrifughe a trascinamento magnetico. La serie X è realizzata con tecnologie innovative al fine di implementare prestazioni, sicurezza e affidabilità nei processi chimici di base.

La UCL è una pompa centrifuga rivestita a tenuta meccanica, disponibile con rivestimento in PFA, PVDF o Polipropilene. Le UCL sono adatte per la lavorazione di liquidi corrosivi, pericolosi o sporchi grazie al rivestimento presente su tutte le parti che entrano in contatto con il liquido di processo. La UCL permette di movimentare fluidi fino a 140 gradi nel caso del PFA, fino a 100 gradi con il PVDF e fino a 70 gradi con il Polipropilene. Le UCL possono montare tenute meccaniche singole oppure doppie.